Panorama sulla psicanalisi integrale – Norberto Keppe

Norberto R. Keppe risponde al giornalista Alessandro Lima,
redattore della Rivista “Terapias Holísticas”

1)Qual è la differenza tra la psicanalisi trilogica e la psicanalisi ortodossa?
Mentre la psicanalisi ortodossa vede la causa dei problemi principalmente in fattori sessuali, la trilogica ritiene che la nevrosi sia causata da problematiche di natura realmente psíchica (e non física), ossia, problematiche relative alla rivelazione, alla filosofia e alla scienza, abbracciando, in questo modo, la totalità della struttura dell’uomo, in un modo integrale e non solo in un suo aspetto parziale.

2) La psicanalisi integrale si fonda nella scienza (retto agire), nella filosofia (retto pensare) e nella metafisica (retto sentire). E l’arte?
La Psicanalisi Integrale si basa sulla

rivelazione = amore

verità = metafisica

estetica = bellezza

Questi tre elementi formano: l’azione pura/sperimentazione, che consiste nell’attività (scienza, arte) che esprime questi tre fattori.

3) La psicologia é il figliol prodigo della filosofia?
La vera psicologia deve essere filgia della Teologia (spiritualità) e della Filosofia (principalmente della Metafísica). La Psicologia Positivista non è veramente scientifica, poiché non vede l’essere umano come un essere dotato di una sola energia psichica (anima) e corporea e lo tratta in modo parziale (sensoriale).

4) É possibile conciliare chimica, biologia e psicologia?
Sì, questa questione può essere meglio compresa con la lettura del mio libro “A Nova Física da Metafísica Desinvertida” (La nuova fisica della metafisica disinvertita), dove mostro proprio questa conciliazione che esiste tra la física, la psicologia e la metafísica. C’è una stretta relazione tra la vita psicologica e il funzionamento dell’organismo, che chiarisce l’origine e la possibilità di cura delle infermità. Questo aspetto psicosomatico viene sviluppato nel libro: “A Cura pela Consciência – Teomania e Stress” (Guarire con la coscienza – teomania e stress), di Cláudia Bernhardt de Souza Pacheco.

5) La personalità è ciò che si dispone davanti alla telecamera della vita? C’è differenza tra l’ego, l’essere, la personalità ed il carattere?
L’essere è la base dell’individuo. L’ego, la personalità ed il carattere sono conseguenze delle scelte che l’individuo fa nella vita, ossia, il tipo di risposte, le attitudini che egli adotta di fronte al suo essere fondamentale e alle esperienze vitali.

6) Perché lei afferma che la conoscenza è la più importante manifestazione di Dio nell’essere umano? Perché non l’amore?
Il più importante e fondamentale è l’amore; la conoscenza è conseguenza dell’amore, poiché senza di esso la conoscenza non arriva realmente a compiersi.

7) Tutti noi siamo egoisti, invidiosi, ipocriti e megalomani?
Sì, senza eccezioni. Quello che varia è il grado in cui questo avviene in ogni persona. L’importante è avere coscienza di queste attitudini, poiché, quando sono incoscientizzate, esse dominano. In questo caso, sembra paradossale, ma quanto più l’individuo riconosce le sue attitudini erronee, più possibilità avrà di correggerle, mentre quello che si vede perfetto, è il più problematico (malato) di tutti.

8) É vero che viviamo attribuendo agli altri tutto il peggio di noi stessi?
Esattamente. Melanie Klein denominò questa attitudine di Identificazione Proiettiva. Nello stesso tempo proiettiamo anche le qualità che ammiriamo, le quali non essendo, per un motivo o per un altro, adottate da noi stessi, sono viste negli altri. Questa attitudine io l’ho chiamata di “Idealizzazione Proiettiva”.

9) L’olismo e le filosofie orientali sono praticamente unanimi nell’affermare che solo l’Uomo può curare se stesso, e che l’auto-osservazione, l’auto-sentimento, è la via per l’autocura e per l’autoconoscenza. Qual è il ruolo del terapeuta e del medicamento in questa storia, se in noi esiste già un “laboratorio interno?”
Esatto, solamente l’uomo può curare se stesso. L’analista creerà nel cliente solamente una migliore immunologia, che il cliente ha ridotto a causa delle sue attitudini patologiche. Questa immunologia naturale, una volta rinforzata con l’aiuto dell’analista, sarà quella che lo curerà.

10) Qual è l’importanza dell’intuizione, della immaginazione creatrice, della meditazione, del mito, dell’amore e del pentimento (umiltà) nel processo psicoterapeutico (di coscientizzazione)?
Sono fondamentali nel processo terapeutico. Inoltre il mito riproduce le verità nascoste, che non potrebbero ancora essere rivelate.

11) La ipnosi è antietica? Fino a che punto essa sarebbe un metodo efficiente per portare a chiara coscienza le ombre e le miserie dell’inconscio?
L’ipnosi mostra solamente se l’individuo è etico o no. Essa accelera il processo di coscientizzazione che la persona generalmente non sta predisponendo per vedere. Quando L’individuo si coscientizza usando la sua stessa volontà e accettazione, è meglio preparato per elaborare quello che la coscienza mostra.

12) Conscientizzarsi è curarsi? Perché? Quello che è cattivo smette di esserlo per il semplice fatto di riconoscerlo? Percepire è essere? Essere è sapere?
Coscientizzare è sentire il problema, che è differente dal conoscerlo solamente. Molte persone conoscono le loro difficoltà e non per questo le risolvono. La coscienza è una percezione più profonda, legata al sentimento, che può, allora sì, portare alla cura, se la persona la accetta e segue ciò che essa mostra.

13) Come è la routine di una seduta in psicanalisi trilogica?

La Psicanalisi Integrale fa uso della metodologia di Freud, come per esempio, l’uso del divano, l’associazione delle idee e l’analisi dei sogni. Tuttavia le interpretazioni sono differenti, in quanto abbracciano la vita della persona nella sua totalità, ossia, i suoi sentimenti, la sua maniera di affrontare la vita e le sue azioni. E usa anche altre innovazioni metodologiche proprie.

14) Secondo Aristotele, l’Uomo è un animale che parla. Il linguaggio ostacola o rivela?
Ostacola più che rivela. É molte volte usato come un meccanismo di difesa, detto di intellettualizzazione, che rende l’individuo più nevrotico. Il contatto con la realtà e la coscienza si ottiene più attraverso il sentimento e l’intuizione. Il linguaggio può essere molto manipolato e, generalmente, in un modo invertito, danneggiando la persona, sebbene essa voglia credere che la beneficia. Platone percepì meglio il contatto naturale che l’essere umano ha con il trascendente, che lo mette molto al di sopra della razionalità.

15) “Quello che ci irrita negli altri dice qualcosa di noi stessi”. Come sanare una patologia che il paziente si ostina a non vedere?
Il paziente deve percepire che quello che lo irrita negli altri si trova in lui. Se accetta (e sente) ciò in se stesso può curarsi.

16) Il mentalismo e il “materialismo spirituale” – tipici della cosiddetta “new age” (nuova era) e dei libri di auto-aiuto – battono sul tasto della “coscienza del bene”, dell’ottimismo e dell’auto-stima. La trilogia analitica enfatizza la “coscienza del male” e l’auto-analisi critica (che comprende l’orgoglio e la teomania). Perché? Quanti più problemi/malattie l’individuo vede in se stesso, più sano egli è?
Solamente l’individuo sufficientemente sano vede i suoi problemi, perché accetta meglio la coscienza che vede tanto il bene che il male.

17) Essere sano, buono, bello, vero, libero e felice è possibile? Come ottenere un quotidiano migliore con l’autoconoscenza?
Essere totalmente sano non è possibile, ma con la coscienza dei mali che pratichiamo, e che angustiano la nostra vita, possiamo migliorare la qualità della stessa ottenendo un quotidiano migliore.

18) L’anima del popolo brasiliano è sporca? Come si attua la socioterapia?
L’anima di tutti i popoli del 1° Mondo è super-sporca, perché vivono alle spalle del 3° Mondo, e credendo anche che sono loro che aiutano (il 3° Mondo). La socioterapia agisce quando il popolo percepisce le ingiustizie, le inversioni che dominano la società ed è capace di correggerle.

19) Il desiderio di potere e piacere, rinforzato dai media, è la principale causa della sofferenza umana?
Generalmente i media fanno la “coscienza” del popolo – e i media (i grandi media) sono dominati dai potenti del potere economico.

20) Se l’essenza umana è spirituale (buona), qual è la causa di tanto conflitto, di tanta discordia e di tanta distruzione nel mondo?
É l’inversione, attraverso la quale l’essere umano ha voltato le spalle alla propria vita spirituale, scegliendo la vita sensoriale, che è inferiore. A che cosa serve avere un’essenza buona se non viene usata? In questo senso, la volontà, le scelte che l’individuo fa nella vita, sono quelle che definiscono la sua esistenza. E generalmente le scelte fatte sono basate su questa inversione.

21) C’è coscienza dopo la morte? Il carma (legge di azione e reazione) è considerato nella psicanalisi integrale?
Dopo la morte l’invidia eccessiva diminuisce e la coscienza si fa più chiara. Ma se la persona non accetta la coscienza ora, come l’accetterà dopo, quando sarà ancora più nitida? É importante perdere questa opposizione per poter accettare meglio la coscienza. Questa opposizione causa grande sofferenza.

22) Perché in alcuni libri lei afferma che la metafisica di Aristotele è invertita? Aristotele sta a Freud così come Platone sta a Jung?
1º) Perché pensa che il maggiore derivi dal minore,

2º) L’atto dalla potenza e

3º) che si va dal male verso il bene.

Al contrario di ciò, l’essere umano è caduto dall’atto, dalla realizzazione, dalla pienezza del suo essere, verso la potenza, nell’opporsi a ciò che esiste, compreso egli stesso. Platone percepì meglio questo contatto che l’essere umano ha con l’essere. Io ho notato che rifiutiamo l’essere e per questo cadiamo nel non-essere, che è la malattia.

23) Che cosa è la follia? Adeguare un “anormale” al modello sociale vigente (nord americano) non sarebbe anche una forma di alienazione? I media sarebbero uno strumento di consolidamento di “normopatie” collettive? Come distinguere il normale dall’anormale? Parli un po’ sul processo di individuazione (interiorizzazione), catarsi, e sul meccanismo di inversione psicosociale.
Follia è:

a) scambiare il bene con il male

b) la verità con la menzogna e

c) la bellezza con la bruttezza.

Ossia, la follia è l’inversione, poiché il bene, la verità e la bellezza sono la vera realtà, quello che esiste di per sé. E che l’essere umano deturpa, volendo credere che questa deturpazione sia il “normale”.

Nel processo di interiorizzazione l’individuo passa a percepire che ha fatto tutto ciò nella vita esteriore, perché lo aveva fatto in primo luogo nel suo interiore psicologico.

24) Per Nietzsche, la “femminilizzazione” degli uomini e la “virilizzazione” delle donne hanno fatto diventare l’umanità culturalmente sterile e inadatta a generare personalità superiori… L’omosessualità sarebbe una malattia?La “femminilizzazione” dell’uomo e la “virilizzazione” della donna proviene da un’identificazione invertita, in cui il figlio passa ad identificarsi con la madre e la figlia con il padre. Il processo omosessuale segue questa medesima regola.

 

Principio fondamentale della psicoterapia: visione della propria infermità – Norberto Keppe

Il principio fondamentale del processo terapeutico (psicoterapia) è la percezione di essere malati; se non fosse così che necessità ci sarebbe della psicoterapia? Il ragionamento contrario vale a spiegare l’origine dell’infermità, poiché la malattia consiste proprio nel fatto di non volersi vedere malato; come trattare ciò che non esiste? Se il male venisse da fuori, non ci sarebbe alcuna necessità di trattamento. Se l’individuo non si vede malato, giammai raggiungerà una qualche forma di sanità; come uscire dall’insanità se non se ne ammette l’esistenza?.

– Molte volte mi soffermo a pensare di non essere tanto egoista come le persone dicono.– Non accetta di vedere che pensa molto a se stessa?

È importante considerare che sono le altre persone che ci conoscono meglio, dal momento che pratichiamo una grande censura nel vedere i propri mali – la qual cosa non accade al nostro prossimo a cui evidentemente perfino piace vedere i nostri difetti, per fuggire dai propri. Per questa ragione posso affermare che solo l’individuo che si vede malato riuscirà a curarsi, poiché, se al contrario si reputasse sano, come potrebbe cercare di sanare una infermità che crede di non avere?

– Non comprendo il personale quando afferma che non m’interesso al lavoro.– Ma lei si interessa?– Beh! Quello che mi danno da fare, lo faccio.

La resistenza di vedere la propria patologia spiega l’elevato grado d’invidia che la persona ha. In realtà, egli affermava qualcosa che non era chiaramente la realtà, perché varie volte lasciò il suo lavoro incompleto – rivelando di possedere un’enorme irresponsabilità; e non accettando questa coscienza, il cliente giammai correggerà un difetto che non crede di avere.

– Io mi sento molto distante da Dio, disse A.M.

– Sarà che non abbia alla base un problema di invidia contro di Lui? Domandai.

– Ma, mi manca la fede, replicò.

– L’invidia è l’annullamento della fede, spiegai nuovamente.

Siccome l’invidia è l’antisentimento, o annullamento della coscienza, la resistenza nel vedere la propria patologia chiarisce l’alto grado di invidia che la persona ha.

– Non so se è stato a causa della birra che ho bevuto che mi sono innervosito, disse A.F.

– Che cosa intende per nervosismo?– È un sentimento di paura che mi è venuto.– O è ora che lei sta notando di aver paura?– Ma questo non è anormale?– L’individuo normale è quello che vede il suo male. Tutte le persone hanno paura; perché Lei non vuole sentirlo?
L’essere umano difficilmente accetta di vedere che è malato (nevrotico), cosa che rende estremamente difficile la sua esistenza. I ricercatori e i pensatori di tutti i tempi tentano di conoscere il nocciolo fondamentale di tutto ciò che esiste, per costruire, partendo da lì, un sistema, sia scientifico, sia filosofico, o perfino teologico sulla realtà dell’esistenza. Ciò che si ritiene impellente conoscere è che, se non vi sarà coscienza della propria patologia, ogni e qualsiasi lavoro sarà destinato all’insuccesso.

 

In definitiva da dove viene la nostra energia? – Claudia Pacheco

Sarà che se mangio verdure, alimenti naturali, avrò più energia che se mangio carne e faccio una dieta a base di proteine? Sarà che se io bevo un bicchiere di vino al giorno, avrò meno possibilità di prendermi un infarto? E se io evito l’ingestione di sale, alimenti grassi, uova e alcool, mi libero dal rischio di pressione alta e di complicazioni cardiovascolari?
Ogni giorno si moltiplicano nei ripiani delle librerie e nelle riviste popolari le ricette magiche che dicono quello che si deve e che non si deve mangiare per avere più salute, più energia, migliore disposizione al lavoro, per liberarsi da una enorme serie di malattie…, al punto che negli Stati Uniti esiste già una classificazione specifica nella nomenclatura psicologica per un grande numero (sempre crescente) di persone con una mania ossessiva per le diete.

Così maniaci di malattie (ipocondriaci), di acquisti, di certe abitudini sessuali stravaganti, maniaci di diete e di cibi salutari stanno popolando i consultori degli psichiatri e psicanalisti americani.

D’altro canto molti dei casi registrati di maggiore longevità, (persone che vivono sopra i cento anni) si incontrano in regioni del pianeta dove queste nuove regole alimentari ancora non hanno avuto accesso. Molti sono perfino contadini abituati da più di un secolo alla ingestione giornaliera di cibi saturi di colesterolo, di bevande alcoliche e non raramente carenti di vitamine. Si tratta di individui che si conservano attivi fino agli ultimi momenti di vita e che nella maggioranza dei casi non hanno mai avuto bisogno di un medico, e ancor meno di sottoporsi ad interventi chirurgici. Gli eschimesi sono un esempio, perché si alimentano di grassi e di bevande alcoliche.

Quello che questi campioni di salute e di longevità hanno in comune è lo spirito. Uno spirito di azione, di ottimismo, di entusiasmo per la vita. In generale si dedicano ad attività che beneficiano il loro prossimo e la comunità. Sono amanti della natura, hanno delle abitudini semplici e generalmente sono persone spiritualizzate (non religiose); tutti loro credono in Dio e nella vita dopo la vita. Il denaro non è importante per questo club di anziani pieni di energie, ma la pratica dell’onestà, la disciplina, i costumi frugali, i valori umani radicati e una certa incorruttibilità da un punto di vista etico e morale; sono caratteristiche a cui essi non rinunciano.

Sarebbero pertanto la filosofia di vita, i valori morali e culturali, la disciplina ed un certo stoicismo nella condotta di tutti giorni i segreti della fonte della gioventù?

L’energia viene dallo spirito e non dalla materia
Tutta la fisica tradizionale si basa sul principio metafisico aristotelico invertito, secondo cui l’atto viene dalla potenza, dando vita alla falsa idea, che Einstein trasformò in equazione (e=mc2), in cui l’energia viene dalla materia e non viceversa: che la materia viene dall’energia.

Fortunatamente, il maggior genio della fisica moderna ci ha trasmesso una serie enorme di conoscenze essenziali per il progresso della scienza del futuro: il suo nome era Nicolas Tesla ed è stato lui l’artefice di invenzioni così importanti come il generatore di energia elettrica e la corrente elettrica continua. Ebbene Tesla scoprì che le correnti di energia elettromagnetica, gravitazionale, della luce e qualsiasi forma di energia materialmente misurabile e suscettibile di individuazione, viene originata da un’altra specie di energia, invisibile e non misurabile da apparecchi da noi comunemente conosciuti, che egli denominò energia essenziale. Essa è sparsa per tutto l’universo e alimenta tutte le forme di energia conosciute e sconosciute dagli esseri umani, dando origine a tutta la materia attraverso un processo di trasformazione scalare. Pertanto, Tesla disinvertì la fisica mostrando che la materia è il risultato di “onde di energia scalare contenute nel tempo e nello spazio.”

Secondo Tesla tutto ciò che esiste sta in costante vibrazione e persino un minerale, per non cessare di esistere, ha i suoi atomi in continua vibrazione. Una pietra può non essere in movimento, ma si trova in intensa vibrazione all’interno della sua sostanza. La stessa cosa accade alle nostre cellule, al nostro corpo, e a tutti gli organismi. L’energia che ci alimenta, pertanto, non viene dalla materia, ma da questa energia essenziale presente in tutti gli esseri. Per questa ragione in tedesco energia e spirito sono la stessa parola: “Geist”. Heilige Geist (Spirito Santo) e si scrive come “benzina” che è venduta nelle stazioni di servizio per le strade: Geist. In francese tutto ciò che ha una relazione con la nostra mente, con l’aspetto psichico, è tradotto con “esprit”.

Un buono spirito dà origine ad un corpo sano
“Mens sana in corpore sano” (mente sana in corpo sano) come dicevano i romani (e prima di loro i greci), o corpo sano di una mente sana?

Norberto Keppe, psicanalista e creatore del Dipartimento di Medicina Psicosomatica dell’Hospital das Clinicas dell’Università di San Paolo nel 1970, afferma che tutte le malattie mentali hanno una origine psichica, così come tutto il recupero della sanità è risultato di un processo che egli denomina di coscientizzazione. La coscienza sarà pertanto il corrispondente di questa energia essenziale responsabile del riequilibrio delle vibrazioni delle molecole del nostro corpo.

Un individuo che ha uno spirito buono bello e vero avrà, di conseguenza, le sue funzioni mentali che opereranno al meglio ed il suo organismo pieno di salute. I cattivi sentimenti ci avvelenano molto di più di qualsiasi alimento che si possa ingerire attraverso la bocca e possono ridurre drasticamente la nostra energia vitale e il nostro tempo di vita.

Keppe si spinge più lontano e dichiara che la coscienza è la vera medicina per la cura dei mali organici, psicologici e sociali. Ma che cosa è la coscienza? Tutta la coscienza della realtà, ma, principalmente, la percezione dei nostri errori, difetti e problemi (patologia).

“Posso spingermi ancora più avanti” dice Keppe nel suo libro La Metafisica Trilogica – Guarigione attraverso le forze energetiche – La Medicina Autentica (vol. 3) “quanto maggiore è il numero di problemi che riusciamo a rintracciare e vedere in noi stessi, meno difficoltà vi saranno e, al contrario, quanto meno problemi notiamo in noi stessi , é segno che ne siamo pieni. Ciò che è dannoso finisce di esserlo nell’ammetterne l’esistenza”.

La dialettica della coscienza
Solo la persona che ammette di essere aggressiva, potrà contenersi e neutralizzare questo difetto. Allo stesso modo, come può un avaro smettere di esserlo, se non ammette almeno l’esistenza del problema? Persone dominatrici, che controllano, frequentemente si ritengono buone, oppresse… Gli arroganti si sentono rifiutati e umiliati dai colleghi… I più invidiosi si sentono al centro dell’invidia degli altri.

Solo gli umili pensano di essere pieni di difetti e si sentono grati di ricevere l’attenzione e l’amicizia degli altri, mai sentendosi meritevoli di tanto. Coloro che si sforzano pensano sempre che potrebbero fare di più e meglio, gli onesti si preoccupano di non mancare di lealtà nelle proprie relazioni e evitano di parlare dei difetti degli altri, perfino dei loro stessi nemici, poiché disapprovano i pettegolezzi…

Gli studiosi ritengono sempre di poter essere i più informati e i devoti credono di avere molta fortuna nell’incontrare capi che li favoriscano e buoni colleghi che li aiutino a salire.

La grande differenza sta nello “spirito” di ognuno, dal momento che l’umiltà nel vedere i propri punti deboli diviene la forza della persona di successo e l’arroganza diviene la debolezza dei falliti.

 

L’energia dell’amore dà salute – Claudia Pacheco

Nel 1984 tenni una conferenza a New York dal titolo: “L’Energia dell’Amore”. La sala della nostra clinica situata nella East Side di Manhattan risultò strapiena. Io mi chiesi se gli americani fossero molto più affettuosi di quello che dimostravano o se l’interesse suscitato fosse dovuto più al significato del tema che si sarebbe dibattuto. Potei notare nel corso della conferenza che entrambe le ipotesi erano corrette. Nella platea c’era chi voleva rafforzarsi attraverso l’uso della propria libido. In quel periodo stavo lanciando il mio libro “Guarire con la coscienza – Teomania e Stress” e l’idea che fosse possibile ottenere una guarigione di diverse malattie attraverso la psicoterapia, senza l’uso di medicinali, era nuova in tutto il mondo e molto attraente. Pertanto, il numero di partecipanti alle nostre conferenze di Medicina Psicosomatica era ogni volta di 700-800 persone.
Il lavoro scientifico della Psicanalisi Integrale stava cambiando l’ambiente di New York, le persone già cominciavano a chiedere ai loro medici una visione più moderna del malato che doveva essere visto come un tutto, e la mentalità olistica ebbe un grande punto d’appoggio nelle teorie e scoperte di Norberto Keppe.

Pertanto cominciò ad essere riconosciuto il ruolo fondamentale delle emozioni e dei pensieri nell’ammalarsi delle persone, così come nella loro cura. Parole come coscientizzazione, termine molto usato da Keppe nel suo lavoro psicanalitico, entrarono nel dizionario americano, poiché fino ad allora questa terminologia era sconosciuta. In molti ambienti si pensava alla coscienza con una connotazione morale, religiosa, o si parlava di “consciousness” (un termine preso in prestito dalla filosofia Hindu) che significava un’energia vacante dell’universo.

Con la parola coscientizzazione (conscientização) Keppe introdusse un nuovo significato utilizzato per la comprensione della nostra psiche e del suo trattamento. In esso sono compresi il significato etico e intellettuale, come due fattori che uniti sfociano in un terzo elemento. Il sentimento di affetto (fattore etico) legato all’intelletto (ragione) porta alla vera comprensione di una realtà interiore o esteriore. Pertanto la conoscenza reale non è solo quella intellettuale, ma quella della coscienza. Tutto ciò che l’essere umano fa di giusto e equilibrato dipende essenzialmente dalla presa di coscienza di ciascuno.

LA DIFFERENZA TRA L’INTELLIGENZA EMOZIONALE E L’AMORE RAZIONALE
Keppe scoprì che gli elementi naturali della struttura psichica degli esseri umani sono il sentimento di amore che egli considera come l’unico sentimento vero e la ragione che è la vera intelligenza. Insieme essi formano un vettore di energia psichica e fisica, che egli chiama di coscienza e che porta automaticamente all’azione buona bella e vera nella vita personale e sociale degli individui. La salute psicofisica è il risultato di questa energia elaborata nella nostra vita psichica.

Le emozioni, secondo Keppe, sono una vibrazione interiore in disarmonia con le vibrazioni dell’amore. Esse rendono più difficile la stessa conoscenza e portano a un disturbo psiconeuroimmunologico. La paura, la rabbia, l’ansietà sarebbero esempi di emozioni che rendono difficile o impediscono l’armonia interiore della coscienza, portando ad un raziocinio patologico, ad azioni distruttive, a infermità fisiche, psichiche e sociali.

Allo stesso modo l’intelligenza usata e non connessa all’amore (all’etica) porterà all’intellettualizzazione, alla fantasia, alle idee fuori dalla realtà, dalla giustizia, alle menzogne, ai sistemi di pensiero teorici e distruttivi: per esempio, a sistemi economici che mirano solo al lucro, anche se questo porti alla distruzione del pianeta con la concomitante estinzione dell’umanità.

Il vero pensiero è quello che va di pari passo con l’etica (amore). Ragione è sinonimo di amore e non il suo opposto. Il detto francese di Pascal che il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce, soffre di una serio travisamento, poiché ciò che la ragione non riconosce è l’emozione, non l’amore. Allo stesso modo l’amore deve avere tutto il sostegno della ragione per le sue necessità, per essere vero e ben riuscito.

Possiamo concludere, secondo le scoperte di Keppe, che l’individuo ben riuscito nelle sue realizzazioni è colui che cerca di unire l’amore alla ragione controllando sempre le sue azioni attraverso questi due vagli. Ciò che voglio fare, la mia ragione lo approva? E ciò che sto pensando è in accordo con i sentimenti di affetto e di bontà? Se il risultato fosse negativo, è segno che quello che faccio sarà distruttivo. E se la risposta fosse affermativa, è segno che quello che faccio avrà la grande Il Dr. Goleman, arrivato successivamente al lavoro sviluppato da Keppe negli Stati Uniti e conosciuto come il creatore del concetto di intelligenza emozionale, è un autore che ha in parte distorto la comprensione dell’importanza dell’azione dei sentimenti e delle emozioni sulla nostra intelligenza. Questa ricerca è di estrema importanza, vi è ancora tutto un enorme campo che deve essere scoperto, e riassumere questo assunto è molto difficile.

Ma possiamo concludere che solo la persona amorevole conosce realmente e quella che ha rabbia, paura o qualsiasi emozione negativa, penserà solo idee distorte, paralogiche che la portano a conclusioni errate.

Per fare un esempio: prendiamo un soggetto che lavori in un settore in cui operi anche una persona che non gli piace. Giorno dopo giorno questa irritazione cresce al punto da occupare il suo campo di pensiero con idee prodotte dalla rabbia. Proiettarle fuori, aggredire, cambiare di dipartimento o di impiego, fuggire dal malessere a qualsiasi prezzo, sarà vista come l’opportunità più immediata. Oppure trattenere tutto dentro di sé provocando come conseguenza malattie psicosomatiche, distruggendo la motivazione nel lavoro e la creatività. Tutti risultati molto distruttivi.

L’INTERIORIZZAZIONE A SERVIZIO DELLA COSCIENZA
Come agire in una situazione di questo tipo in modo da preservare l’armonia del mio interiore e del mio lavoro? Come ragionare in modo da avere una vera comprensione di ciò che sta accadendo? Come ritornare alla padronanza di me stesso e uscire dal dominio delle mie emozioni irrazionali?

Per affrontare questo Keppe ha creato un metodo di interiorizzazione, o la dialettica che ci serve come specchio per la nostra autoconoscenza. Noi non proviamo rabbia nei confronti di una persona di per sé, ma della coscienza che questa persona ci porta. Non abbiamo paura di persone o cose e situazioni, ma della coscienza essi ci portano. Soffriamo di un processo di inversione psichica che ci fa temere la realtà la verità. Crediamo che quello che non vediamo, o che non coscientizziamo non ci causerà sofferenza. “Lontano dagli occhi, lontano dal cuore” è il detto che seguiamo incoscienti del pericolo in cui noi collochiamo tale attitudine. E allo stesso modo il prossimo ci mostra cose che non vogliamo vedere in noi stessi; per esempio, difetti non corretti, attitudini negative, vizi o attitudini di censura e sabotaggio che commettiamo contro noi stessi e che proiettiamo negli altri. E quello che è peggio –è che noi abbiamo diversi tipi di atteggiamenti invertiti e malattie che ci conducono alla nostra distruzione e che passano ad un livello incosciente. Il risultato è che proiettiamo negli altri a causa di questi danni vedendo il nostro male nell’altro e attaccando questa “ombra” che fabbrichiamo.

Reagiamo come il cane che abbaia al suo riflesso quando si vede nello specchio o come colui che fugge terrorizzato dalla sua ombra riflessa in una parete di un corridoio buio.

Nelle scuole di lingua Millennium, per esempio, dove i professori applicano il metodo psicolinguistico trilogico, gli alunni sono portati a coscientizzare che la paura e i blocchi che hanno nell’apprendere e parlare una nuova lingua, non si trovano nel professore che lo censura o negli altri che criticano i suoi errori, o ancora nella lingua che è eccessivamente difficile, ma stanno dentro loro stessi, nell’esagerato perfezionismo e idealizzazione nell’affrontare il nuovo idioma. Avendo coscientizzato questi e altri blocchi interni, l’alunno, qualsiasi sia la sua età, riuscirà finalmente non solo ad apprendere una lingua, ma anche molte altre conoscenze.

 

Lo Stress – Claudia Pacheco

LA TEOMANIA ALL’ORIGINE DELLO STRESS

Attraverso la psicanalisi integrale si può spiegare la causa del cambiamento neuro-ormonale e, in particolar modo, il meccanismo psicologico dello stress, male che coinvolge tutta l’umanità. Alla base esistono due reazioni che l’individuo può adottare dinanzi alla coscienza: la paura, la collera o tutt’e due; ciò finisce col provocare, attraverso lo stress generato da una tensione costante, nevrosi e psicosi o malattie organiche. La conoscenza degli errori e dei problemi è vista dall’essere umano come un grande pericolo ed una minaccia. Dinanzi all’errore o all’invidia, gli individui reputati più depressi hanno una reazione di paura o tentano di fuggire in diversi modi. In genere sono noncuranti, passivi. In un altro gruppo troviamo i paranoici che, di fronte ad una frustrazione o all’invidia, reagiscono con collera, aggrediscono, odiano e lottano. Infine, un terzo gruppo, troviamo coloro che hanno entrambi i tipi di reazione, lotta e fuga. È vero che sia la reazione di paura che quella di collera o di odio sono dei comportamenti che la persona può adottare o meno di fronte alla coscienza. È evidente che la persona umile prende coscienza della verità senza reagire; si arricchisce così psicologicamente, si mette fisicamente al riparo da malattie inutili, prolunga la sua speranza di vita e vive meglio. La collera e la paura provocano automaticamente una reazione ormonale dell’organismo, reazione che passa spesso inosservata agli occhi della persona. La collera è responsabile della liberazione della neuroadrenalina e dell’adrenalina nel flusso sanguigno. La paura provoca la secrezione di aceticolina e di adrenalina. Si sa che il nostro organismo è atto ad assorbire delle sovrapproduzioni di questi ormoni e che le ghiandole che funzionano, grazie al loro stimolo, secernono nuovi ormoni, costruendo così una catena armoniosa. Ciononostante se iniettassimo costantemente tali ormoni nel nostro sangue, il nostro organismo subirebbe un collasso (stress). È ciò che accade spesso, senza che le persone ne siano coscienti, ai collerici, agli invidiosi ed ai paurosi. Si potrà allora immaginare l’enorme quantità di disordini ormonali, metabolici, funzionali, del sistema immunologico e delle malattie che possono derivare da tutto ciò! Un altro comportamento che provoca delle secrezioni ormonali è la ricerca del fantasma, sia sessuale o no, ma in ogni caso eccitante. Si può dire che le persone avide di vivere intensamente, hanno un ritmo di vita molto accellerato e si sforzano di realizzare ciò che fa parte dell’immaginazione. Il loro spirito è una vera e propria fabbrica di fantasmi di ogni tipo che provocano così un’auto-stimolazione mentale ed una secrezione ormonale. L’umanità si è già abituata a sfuggire alla sua percezione attraverso le distrazioni più diverse: letture, passeggiate, vizi, sesso, denaro e potere. I meccanismi di fuga vengono utilizzati affinché le emozioni diventino incoscienti e con un tale successo che molti non immaginano neanche fino a che punto siano psichicamente malati. Delle forti eccitazioni o euforie possono anch’esse indurre ad uno stato di stress. Esse provocano una diminuzione delle forze, poiché la megalomania obbliga la persona a vivere “intensamente”. Ciò porta a delle reazioni di adattamento immediate ed in seguito a degli aggiustamenti di lunga durata provocati da uno stress prolungato (Walter B. Cannon e Hans Selye). Nel processo psicopatologico incontriamo di frequente tutt’e due queste reazioni, ma di solito, nei malati psicosomatici, viene riscontrata la Sindrome dell’adattamento generale. Si tratta di meccanismi costanti che possono durare molti anni quando l’individuo continua ad assumere un comportamento incoscientizzato di collera e di paura. La lotta che conduciamo contro la coscienza è così potente che usiamo tutte le nostre forze allo scopo di provare inutilmente a distruggerla. La tensione provocata da questa lotta conduce allo stress che, a sua volta, e ciò è scientificamente provato, provoca le malattie più diverse. Per tutta la durata delle mie ricerche ho potuto osservare che, direttamente o indirettamente, tutte le malattie sono legate a queste sindromi. Quando parliamo di squilibrio ormonale, vogliamo sottolineare il fatto che esso agisce anche sulla chimica cerebrale: Ciò che accade nel corpo, accade anche a livello cerebrale. L’epilessia, ad esempio, è una specie di ulcera delle cellule nervose che possono cicatrizzarsi immediatamente. La schizofrenia è accompagnata da un’alterazione della chimica cerebrale; ciò provoca deliri e allucinazioni

COME SI ARRIVA ALLA GUARIGIONE

L’organismo si munisce dei mezzi per lottare contro la malattia. Il paziente che decide di seguire un’analisi capisce che l’inversione che sta operando – nel considerare la coscienza come un male, un’aggressione un pericolo che bisogna evitare – provoca questa reazione interna di lotta e di fuga. Quando si rende conto che non è la coscienza a distruggerlo, ma che, al contrario, essa gli fa prendere atto dell’autodistruzione dell’individuo, il paziente si distende e cessa di secernere gli ormoni responsabili della tensione e dello stress. Da quel punto alla guarigione il cammino è rapido e diretto ed il proprio corpo si incarica, con l’aiuto del suo sistema immunitario e dell’equilibrio omeostatico (equilibrio interno dell’individuo), dell’annientamento di tutte queste malattie. L’umiltà è fondamentale, poiché è soltanto grazie a questa virtù che possiamo accettare tranquillamente i nostri errori. È assolutamente inutile ingannarsi, cercare di dissimulare ciò che proviamo. Al contrario, più mentiamo a noi stessi e fingiamo di accettare ciò che ci viene detto o ciò che la nostra coscienza ci mostra, più la nostra arroganza si rifugia nell’inconscio. Allora sarà molto peggio poiché la paura e la collera rifugiatesi nell’inconscio provocano le più diverse reazioni organiche e conducono a malattie spesso fatali. Il primo passo verso la guarigione sarà la coscientizzazione delle emozioni come l’invidia, la collera, la paura. Il secondo passo consiste nel capire la ragione dell’esistenza di questi comportamenti che appartengono al campo della volontà. L’invidia, la collera e la paura sono dei comportamenti, delle reazioni che possiamo o no adottare di fronte alla coscienza. Più saremo ipocriti, più saremo megalomani e teomaniaci, e più vedremo nella verità un male e reagiremo contro di essa (meccanismo dell’inversione). Ma più umili desidereremo di essere, abbandonando la pretesa di essere degli “dei” ed accettando i nostri difetti e la nostra interminabile invidia verso il bello, il buono e la realtà, più rispetteremo, ventiquattro ore su ventiquattro, la nostra presa di coscienza. In questo modo potremo rilassarci e tuffarci in questo universo di pace e di salute nel quale siamo inseriti e che ognuno di noi ha in sé. Dalla natura riceviamo tutto ciò che è necessario per gioire della salute psicologica ed organica. A causa della nostra eccessiva invidia del Creatore, noi non l’accettiamo e ciò ci conduce a distruggere, omettere o negare questa realtà e a commettere le più diverse aggressioni, stravaganze o errori che la nostra coscienza registra costantemente. Possiamo reagire per paura, collera ed ignoranza, cedendo a malattie mentali ed organiche; solo la sua accettazione ci garantirà la pace e la salute. Pensiamo di dare qui la spiegazione di numerose cure ottenute con procedimenti giudicati miracolosi che Cristo spiegava con le parole: “Va la tua fede ti ha salvato”. Ciò significa che colui che accetta la realtà (che è buona, bella e vera), guarirà dai mali più diversi. Possiamo concludere affermando che più l’uomo prova gelosia, odio e paura, più sarà malato mentalmente e organicamente.

IN CHE COSA CONSISTE LA TERAPIA

Questa coscientizzazione potrà essere possibile grazie alla lettura, alla riflessione e all’interiorizzazione, ma sarà più difficile poiché la tendenza è quella di ragionare nevroticamente ed i meccanismi di difesa sono ben più efficaci sulla persona somatizzata. In questi casi viene consigliata un’analisi profonda in quanto lo psicanalista non permetterà che il soggetto perseveri con queste “fughe” e la guarigione dei malati affetti da malattie organiche potrà avvenire fin dalle prime sessioni. Ciò accadrà soltanto se il terapeuta usa un metodo che spinge l’individuo ad accettare la realtà, la presa di coscienza dei propri errori, della sua megalomania, delle sue invidie, del suo odio e della sua paura. Se però lo psicanalista si trovasse nelle stesse condizioni del proprio cliente (non avesse cioè raggiunto un equilibrio psichico soddisfacente n.d.r.) non potrà far altro che rafforzare la sua malattia stabilendo così un patto di censura. Per questa ragione esistono casi di individui che sono stati sottomessi per anni alla psicanalisi freudiana ortodossa e, non soltanto le loro malattie si sono aggravate (mal di testa, stitichezza, emicranie, tachicardie), ma ne hanno contratte delle altre. Tutto ciò perché il freudismo spinge la persona, per delle ragioni secondarie come la libido, ad una deviazione da se stesso e a ritenere gli altri i soli responsabili dei suoi mali e delle sue frustrazioni… Di solito i medici e gli psicoterapeuti spiegano lo stress come il risultato di tensioni, del ritmo di vita, di preoccupazioni nel campo del lavoro, di pressioni economiche e così via, Ciò non fa che aumentare il sentimento di persecuzione dell’individuo, così la sua tensione si aggrava e, di conseguenza, il suo stress. Quindi, poiché queste emozioni sono direttamente legate alla nostra volontà, possiamo affermare che la malattia è frutto della nostra volontà. Al malato basterebbe capire il meccanismo e prendere coscienza della sua causa, per riuscire a liberarsi dalla malattia. Se l’organismo si trova in condizioni naturali, senza stress, con un equilibrio omeostatico ed immunologico normale, avrà i mezzi da solo per difendersi da malattie di tutti i tipi. Nella tecnica analitica trilogica non curiamo mai la malattia organica in se stessa; ma cerchiamo di fare in modo che il paziente non dia nessuna importanza ai sintomi. Se proprio vuole menzionare un male qualsiasi, l’analista deve interpretare ed analizzare ciò che rappresenta questa malattia sul piano psicologico. Soltanto quando si pensa di curare la malattia del paziente attraverso la sua vita psichica si riesce ad estirpare il male alla sua radice. Il sintomo fisico sparisce come una conseguenza di un processo anteriore a livello psicologico… Se l’essere umano rispetta la verità ed è umile e sincero, se si prepara onestamente a combattere contro le “malattie psichiche”, il suo intero corpo, gradualmente e totalmente ritornerà alla normalità…

Lettera alla dott.ssa Claudia Pacheco – Emanuela Rossi

Stimata Dott.ssa Pacheco,
mi chiamo Emanuela Rossi, ho 26 anni, e da ormai un anno e cinque mesi ho l’opportunità di fare il percorso di analisi con il professor Biliotti.
A Luglio, conseguirò una laurea in psicologia dello sviluppo e dell’età evolutiva presso l’Università di Pavia. Il mio amore ed interesse verso la psicologia è nato circa otto anni fa, durante un mio soggiorno all’estero. Gli studi che ho fatto finora hanno contribuito ad aumentare la mia conoscenza nel campo, tuttavia, mi sono anche resa conto della limitatezza di tali studi accademici in quanto basati esclusivamente su teorie, molto spesso opinabili che portano gli studenti ad intellettualizzare i concetti più che ad interiorizzarli. Inoltre, il metodo di apprendimento è piuttosto passivo.

Da quando ho iniziato il percorso il mio modo di essere , quindi la mia vita è migliorata di molto. Avendo sempre avuto la curiosità e l’interesse di conoscere me stessa più a fondo, prima di avvicinarmi alla trilogia ho avuto modo di provare altri metodi terapeutici, i cui risultati non sono stati sicuramente altrettanto validi e tangibili. Sono quindi consapevole della validità ed utilità di questa scienza , non solo per i suoi presupposti teorici e metodologici, ma soprattutto per i risultati, spesso sorprendenti che ho visto su altre persone e su me stessa.
Ritengo che il lavoro di analista e di psicologo debba avere quale primo presupposto l’umiltà, la costanza nell’introspezione ed evoluzione interiore, il servizio e l’amore verso gli altri. Qui in occidente, purtroppo questi aspetti sono spesso carenti nelle “professioni di aiuto”. Per quanto riguarda i miei interessi nel campo, sono particolarmente sensibile alle problematiche di coppia ed al tema della psicopatologia femminile, sia per esperienze personali, che per il grande caos e sofferenza che noto in questo ambito e che sempre più caratterizzano i rapporti di coppia , avendo gravi ripercussioni a livello famigliare, educativo e di conseguenza sociale.

A parte gli studi, ho avuto modo di viaggiare parecchio all’estero svolgendo attività per la comunità internazionale Baha’i , di cui sono certa, lei ed il dott Keppe siete a conoscenza. Un’ esperienza particolarmente formativa e rilevante è stata quella dell’anno di servizio che ho svolto dall’ottobre 1996 al settembre 1997 in Spagna, Portogallo, Isole Azzorre e Germania. Durante questo periodo ho lavorato in progetti etico sociali che prevedevano, ad esempio, la sensibilizzazione dei giovani sull’importanza dell’etica e della spiritualità con interventi in varie classi di scuole superiori, organizzazione di cine-forum, conferenze su temi quali razzismo, parità di diritti tra uomo e donna, unità nella diversità , armonia tra scienza e religione.
Ho avuto inoltre modo di svolgere lavoro di pubbliche relazioni e di conoscere da vicino la cultura delle etnie Rom. Proprio nel corso di questo anno molto intenso, e non privo di difficoltà, ho percepito la mia predisposizione all’ascolto ed all’aiuto verso gli altri, cosa che mi ha poi portato a scegliere tale corso di studi.
Tale esperienza mi ha dato inoltre modo di approfondire la conoscenza dello spagnolo, dell’inglese e di comprendere un po’ il portoghese. Ho avuto l’opportunità di svolgere attività di traduzione dall’italiano all’inglese presso il sito web della società calcistica F.C. Internazionale, Milano dal novembre 1999 a luglio 2001.

Ho cercato di riassumere in poche parole un po’ della mia vita….. So di avere ancora molto cammino da fare come persona e come professionista, ma vorrei chiedere a lei ed al dottor Keppe l’opportunità di conoscere questa scienza così innovativa ed interessante più da vicino. Chiaramente, come tutti gli altri residenti nella scuola, sarei disposta a lavorare e a mantenermi. Spero quindi, che mi diate la possibilità di venire a San Paolo dopo la mia laurea, intorno al 20-22 luglio.

La ringrazio di cuore ed attendo una sua risposta. Con stima,
Emanuela Rossi. – Laureata in psicologia

Sulla psicopatologia trilogica – Claudia Pacheco

Contrariamente agli orientamenti psicanalitici, psicologici, psichiatrici od altri, Keppe è l’unico scienziato a focalizzare la causa principale delle malattie mentali e psicosomatiche in fattori psichici, cioè, in processi che avvengono nell’interiore dello stesso individuo, legati all’uso invertito della sua volontà; di conseguenza Keppe ha creato la prima scienza veramente psicologica. Applicando la scienza psicanalitica agli studi che ha fatto di Filosofia, Metafisica e Teologia, lo psicanalista scoprì che la malattia psichica (nevrosi e psicosi), a somiglianza delle malattie organiche e sociali, è il risultato della deturpazione o distruzione della sanità preesistente nell’essere umano. Malum privatio boni, il male è la privazione del bene in filosofia; nella scienza, la malattia è la privazione della salute.

Keppe constata che la struttura dell’essere umano è, per natura, fondamentalmente sana, ma che egli nasce con un difetto nella sua struttura psicogenetica, causando le malattie. Questo ”difetto” Keppe lo chiama ”inversione psichica”, per mezzo della quale l’essere umano tende a distruggere il bene e a ricercare il male per sé e per gli altri, attaccando, nella maggior parte dei casi, in modo incosciente, la propria vita, creando così la propria sofferenza e la propria malattia. Questo comportamento Keppe lo vede come il risultato di un’attitudine di ”invidia originale”, innata, universale che sarebbe la radice principale della maggior parte dei comportamenti patologici dell’essere umano. Il meccanismo d’inversione psichica fu scoperto da Keppe. Per mezzo di questo meccanismo l’essere umano inverte (rovescia) la percezione della realtà e dei valori, avvertendo il bene come male ed il male come il bene (per esempio: l’amore come sofferenza, la fantasia come felicità, il lavoro come sacrificio e così via).

L’essere umano è trilogico ed ha come base l’affetto: una volta che rifiuta l’elemento affettivo, egli agirà e penserà in maniera malata, distruggendo la propria salute e quella della società. La natura originariamente sana dell’essere umano viene così deturpata a causa di questa attitudine invertita della volontà. In senso pratico, la Trilogia Analitica applica la Tecnica dell’interiorizzazione, ossia, la dialettica Keppiana, meglio spiegata nel libro La Glorificazione di Norberto Keppe e La guarigione per mezzo della coscienza – Teomania e Stress di Claudia Pacheco. L’elemento principale del metodo è quello che Keppe chiama coscientizzazione degli errori. Si tratta del riconoscimento da parte del paziente di tutte le attitudini distruttive non percepite chiaramente dalla persona, con la conseguente azione per correggerle sia in campo individuale che sociale. La coscientizzazione della patologia (idee, sentimenti ed attitudini negative) è la chiave che potrà sbloccare l’individuo per lo sviluppo del suo essere come un tutto. L’essere umano sarà sano solo se potrà manifestare liberamente la sua essenza che è sinonimo di ”azione pura”. In altre parole, la felicità dell’essere umano si realizzerà per mezzo delle sue azioni belle, buone e vere che si originano nel suo interiore come risultato dell’accettazione degli ”universali” che sono concetti o idee perfette ed innate che si esprimono attraverso la coscienza e l’intuizione.

La teoria ed il metodo della Trilogia Analitica sono provatamente efficaci nel trattamento delle nevrosi e psicosi, così come nei disordini psicosomatici ed organici; essi vengono attualmente applicati all’interno del settore della psicosociopatologia in quasi 20 paesi, conducendo a nuove soluzioni dei problemi economico-sociali.