Il sesso è la nostra fantasia mentre l’amore è la verità – N. Keppe

L’amore romantico può essere comparato alla idealizzazione che facciamo della vita: vogliamo stare su un piano idealizzato e non reale, nella fantasia dell’amore e non nella sua realtà, perché tentiamo di collocarci al di sopra della verità, per controllarla come meglio ci conviene.

Ciò che accade con la vita affettiva è esattamente lo stesso rispetto alla conoscenza: l’idea che l’amore portI sofferenza (così come la verità). In questo modo l’essere umano fugge erroneamente dal sentimento, rifugiandosi nel campo sessuale – che in realtà gli provoca disgusto. Amore, passione, vaneggiamento è amore-fantasia, è fuga dalla realtà.

È imperdonabile il tentativo di identificazione che la scienza psicanalitica ha fatto tra l’affetto e il sesso; in generale mi sembra perfino il contrario, poiché la libido ha una connotazione molto più di alienazione, bastI vedere la furia libidinosa degli individui estremamente malati (schizofrenici, paranoici, depressivi ed epilettici). Al contrario di quello che ha affermato la psicanalisi, la genitalità è propria degli individui molto malati, poiché essi hanno cambiato la realtà per il vaneggiamento sessuale.

Qualsiasi contrarietà nei confronti dell’amore, ci fa sentire immediatamente un peso, o meglio, un’angoscia, perché il sentimento è la stessa essenza di vita e, facendo così, gli stiamo impedendo di esistere.

Probabilmente il fattore che ha più contribuito a provocare questo stato è il modo di come si è usato il sesso: primo, tentando di confonderlo con l’amore, svalutando il vero sentimento; e, peggio ancora, sforzandoci di scambiarlo per amore. In questo modo restiamo insoddisfatti ed incompleti in quanto non ci abbandoniamo definitivamente all’amore.

L’amore è incorso nella stessa condanna che l’essere umano ha perpetrato nei confronti della verità, essendo tacciato di debolezza; si è concesso enorme enfasi al sesso, che si è chiamato libido(!), nell’intento di deviare l’attenzione dal vero problema.

Nella misura che ci inoltriamo nel sentimento, le parole incominciano a diradarsi, il pensiero perde la sua forza, per cedere posto praticamente a quello che è il nostro reale prodotto, ma che appartiene al mondo della verità, senza limite o passioni e del tutto generoso. In questo preciso momento avvertiamo una forza formidabile spingerci nel campo delle realizzazioni, addirittura fino ad una unione tra il limitato e l’illimitato.